La musica del Liceo...
La musica, intesa come espressione del mondo,
è una lingua universale al massimo grado …
Arthur Schopenhauer
* Smooth jazz in sottofondo e un buon caffè. Okay, mi sento molto ispirato questo pomeriggio.*
Buona sera signori, (se è di sera, buon per voi, se volete lamentarvi, girate pagine!) è Nendetta che vi scrive dalla ‘Rubrica Musica’ del nostro Orazione!
In qualità di responsabile della sezione sarò io a introdurre il pezzo, per presentare il gruppo ‘’Musica’’ e parlare del primo evento musicale dell’ anno scolastico che ha visto impegnato il nostro liceo, la festa della creatività.
L’evento si è svolto in due fasi : la prima dedicata alla musica, la seconda alla danza.
I gruppi musicali, sei in tutto, si sono dovuti imbattere in una serie di imprevisti di tipo tecnico che, in alcuni casi, ne hanno compromesso l’esibizione (strumenti non equalizzati alla perfezione o con problemi audio). Ovviamente il tutto era dovuto alla tipologia di ambiente nel quale si è svolto l’evento. La scelta della location, però, non poteva che ricadere nel palazzetto, uno dei pochi luoghi idonei ad ospitare mille alunni. Nonostante tutto, grazie alla prontezza del mitico Francesco Paparella e di tutto lo staff del service del nostro liceo, gli inconvenienti sono stati arginati.
Ore 10:10: un semplice palazzetto si è trasformato in un arena del rock, con scontri diretti tra i gruppi.
Gli Earl’s Court hanno aperto ‘’le danze’’ guadagnandosi l’attenzione del giovane pubblico. Purtroppo durante la loro esibizione ci sono stati una serie di inconvenienti che hanno compromesso l’acustica. Nonostante tutto, hanno riscosso il consenso di Nendetta, dello staff e dell’intera platea gremita di euforici studenti!
Durante l’esibizione sono intervenuti il preside e il prof Don Gaetano Bizzoco, per porgerci gli auguri di Natale e salutare gli spettatori. Simpatico il messaggio del don che, con audace ironia, ci ha indotto a riflettere sull’importanza della solidarietà.
Successivamente si sono esibiti i Tremendi che, grazie al genere del divertentismo , sono riusciti a tirar giù dagli spalti tutti i loro fan. Il Boom c’è stato quando hanno suonato “Ai Se Eu Te Pego” , il tormentone dell’autunno 2011. Trenini e balli hanno accompagnato il pezzo.
Il terzo è stato un gruppo particolare. Non si è proposto con un nome, bensì come ‘’un gruppo di sole donne’’. A causa di una serie di inconvenienti, non si è riuscito a capire molto di questa esibizione. Tuttavia hanno mostrato molta inventiva e, in particolar modo, la cantante ha mostrato una forte padronanza dell’ inglese, anche nel proporre un pezzo rap.
‘’33 l’età non è’’ è stato il quarto gruppo ad esibirsi, quarto solo nell’ ordine. Abbiamo assistito ad uno spettacolo mai visto; il campo si è letteralmente riempito di ragazzi, le gradinate si erano svuotate, chi pogava, chi urlava, chi cantava … E ci credo! Il grande cantante Lorenzo, i Rolling Stones e gli U2 sono come una calamita! Un forte ringraziamento per lo spettacolo si deve all’ex rappresentante Scarnera che, una volta sceso dalle gradinate, ha scatenato the rock party!
Quinto gruppo, gli sweet-rock! Che dire … mi sono piaciuti, mi sono piaciuti! I pezzi proposti poi, belli gli arrangiamenti, smontati e riadattati ad hoc per i musici. Interessante è stata Someone Like You in chiave rock, e la voce del cantante era davvero particolare! Me Gusta!
Ultimi, ma non meno importanti, i Treble Belches, dove Lorenzo Castrigno, sempre lui, si è scatenato ancora di più! Bellissimo è stato il botta e risposta su Another One Bites the Dust!
Durante la seconda parte della mattinata, come prima accennato, si sono esibiti 2 gruppi di ballo: Dance World e The Company.
Inutile continuare a descrivere, dovevate essere ‘’sotto-palco’’ per capire come ci siamo divertiti.
Morale della fragola: ‘’N’’ tira le somme!
@Lorenzo Castrigno : Rockstar del liceo, si meriterebbe un premio! Ottima performance! Bravissimo cantante, ha fatto lo show tutto suo, senza mai scivolare nel banale, ha rockeggiato a dovere! Lorè, forse un po’ più deciso sugli attacchi. Complimenti, davvero!
@33 l’età non è: 1° premio; il gruppo ha fatto rock, ha vinto la platea, non ricorrendo a espedienti! Sono riusciti a far scatenare tutti, grazie alla loro bravura!
Nicola Basile
è una lingua universale al massimo grado …
Arthur Schopenhauer
* Smooth jazz in sottofondo e un buon caffè. Okay, mi sento molto ispirato questo pomeriggio.*
Buona sera signori, (se è di sera, buon per voi, se volete lamentarvi, girate pagine!) è Nendetta che vi scrive dalla ‘Rubrica Musica’ del nostro Orazione!
In qualità di responsabile della sezione sarò io a introdurre il pezzo, per presentare il gruppo ‘’Musica’’ e parlare del primo evento musicale dell’ anno scolastico che ha visto impegnato il nostro liceo, la festa della creatività.
L’evento si è svolto in due fasi : la prima dedicata alla musica, la seconda alla danza.
I gruppi musicali, sei in tutto, si sono dovuti imbattere in una serie di imprevisti di tipo tecnico che, in alcuni casi, ne hanno compromesso l’esibizione (strumenti non equalizzati alla perfezione o con problemi audio). Ovviamente il tutto era dovuto alla tipologia di ambiente nel quale si è svolto l’evento. La scelta della location, però, non poteva che ricadere nel palazzetto, uno dei pochi luoghi idonei ad ospitare mille alunni. Nonostante tutto, grazie alla prontezza del mitico Francesco Paparella e di tutto lo staff del service del nostro liceo, gli inconvenienti sono stati arginati.
Ore 10:10: un semplice palazzetto si è trasformato in un arena del rock, con scontri diretti tra i gruppi.
Gli Earl’s Court hanno aperto ‘’le danze’’ guadagnandosi l’attenzione del giovane pubblico. Purtroppo durante la loro esibizione ci sono stati una serie di inconvenienti che hanno compromesso l’acustica. Nonostante tutto, hanno riscosso il consenso di Nendetta, dello staff e dell’intera platea gremita di euforici studenti!
Durante l’esibizione sono intervenuti il preside e il prof Don Gaetano Bizzoco, per porgerci gli auguri di Natale e salutare gli spettatori. Simpatico il messaggio del don che, con audace ironia, ci ha indotto a riflettere sull’importanza della solidarietà.
Successivamente si sono esibiti i Tremendi che, grazie al genere del divertentismo , sono riusciti a tirar giù dagli spalti tutti i loro fan. Il Boom c’è stato quando hanno suonato “Ai Se Eu Te Pego” , il tormentone dell’autunno 2011. Trenini e balli hanno accompagnato il pezzo.
Il terzo è stato un gruppo particolare. Non si è proposto con un nome, bensì come ‘’un gruppo di sole donne’’. A causa di una serie di inconvenienti, non si è riuscito a capire molto di questa esibizione. Tuttavia hanno mostrato molta inventiva e, in particolar modo, la cantante ha mostrato una forte padronanza dell’ inglese, anche nel proporre un pezzo rap.
‘’33 l’età non è’’ è stato il quarto gruppo ad esibirsi, quarto solo nell’ ordine. Abbiamo assistito ad uno spettacolo mai visto; il campo si è letteralmente riempito di ragazzi, le gradinate si erano svuotate, chi pogava, chi urlava, chi cantava … E ci credo! Il grande cantante Lorenzo, i Rolling Stones e gli U2 sono come una calamita! Un forte ringraziamento per lo spettacolo si deve all’ex rappresentante Scarnera che, una volta sceso dalle gradinate, ha scatenato the rock party!
Quinto gruppo, gli sweet-rock! Che dire … mi sono piaciuti, mi sono piaciuti! I pezzi proposti poi, belli gli arrangiamenti, smontati e riadattati ad hoc per i musici. Interessante è stata Someone Like You in chiave rock, e la voce del cantante era davvero particolare! Me Gusta!
Ultimi, ma non meno importanti, i Treble Belches, dove Lorenzo Castrigno, sempre lui, si è scatenato ancora di più! Bellissimo è stato il botta e risposta su Another One Bites the Dust!
Durante la seconda parte della mattinata, come prima accennato, si sono esibiti 2 gruppi di ballo: Dance World e The Company.
Inutile continuare a descrivere, dovevate essere ‘’sotto-palco’’ per capire come ci siamo divertiti.
Morale della fragola: ‘’N’’ tira le somme!
@Lorenzo Castrigno : Rockstar del liceo, si meriterebbe un premio! Ottima performance! Bravissimo cantante, ha fatto lo show tutto suo, senza mai scivolare nel banale, ha rockeggiato a dovere! Lorè, forse un po’ più deciso sugli attacchi. Complimenti, davvero!
@33 l’età non è: 1° premio; il gruppo ha fatto rock, ha vinto la platea, non ricorrendo a espedienti! Sono riusciti a far scatenare tutti, grazie alla loro bravura!
Nicola Basile
La band rivelazione del liceo finalmente senza veli.
A TU PER TU CON GLI EARL’S COURT.
Beatles, Queen, Pink Floyd, U2 e molti altri ancora: nella loro musica c’è davvero di tutto.
Che siano un gruppo destinato a fare strada non è difficile intuirlo. E’ qualcosa che balza agli occhi a primo acchito. E’ lampante, chiaro, evidente. A suggerirlo al comune ascoltatore sono la voce calda ed espressiva di Pierangelo Paparella, la chitarra vibrante di Luca Tedone, il formidabile tocco alla batteria di Francesco Sorice e l’accattivante suono di sax e tastiera di Gabriele D’Oria. Sono gli Earl’s court. In occasione della festa della creatività hanno portato la grande musica sul palcoscenico. Con la loro esibizione hanno infiammato la platea. E adesso abbiamo finalmente l’occasione di conoscerli. L’onore e l’onere di rappresentarli e di presentarceli è di Francesco, il batterista, che ci ha gentilmente concesso un’intervista.
- Francesco, partiamo dal nome del gruppo.
- Il nome del gruppo è “Earl’s Court”. Il nome deriva da un quartiere e da una via di Londra in cui sono nati alcuni degli artisti che hanno fatto la storia della musica. Questo quartiere è anche sede di un famoso teatro londinese. Abbiamo scelto questo nome perché in questa via si sono esibiti artisti di cui noi eseguiamo alcuni brani e soprattutto perché ci sembrava un nome abbastanza originale.
- Come e quando si è formato il gruppo?
-Il gruppo si è formato due anni fa, in modo del tutto casuale. Ci eravamo incontrati tra i corridoi del liceo e ci scambiavamo opinioni in ambito musicale; soltanto in seguito abbiamo deciso di cominciare a provare, di cominciare a suonare insieme.
- Presentaci i componenti del gruppo.
- Inizialmente il gruppo era formato soltanto da tre componenti: io (Francesco Sorice, ndr), Luca Tedone, Gabriele D’Oria. In un secondo momento si è aggiunto il cantante Pierangelo Paparella che ha accettato con entusiasmo la nostra propost, nonostante avesse qualche anno in più rispetto a noi.
- La vostra musica affonda le radici in una tradizione ben consolidata, quella dei Queen, dei Pink Floyd, dei Deep Purple, dei Beatles, degli Eagles, ma allo stesso tempo non trascura la musica dei giorni nostri. Non dimentichiamo, infatti, come fra i pezzi che eseguite figurano “Rolling in the deep”, il brano che forse più di tutti ha portato al successo Adele,la cantante inglese rivelazione del 2011, ma vengono proposti anche brani inerenti ad artisti e band della tradizione italiana come Lucio Battisti, Zucchero, la P.F.M. ecc…ma che genere di musica suonano gli Earl’s court? Musica rock o musica commerciale? Quale delle due definizioni preferisci? Se tu dovessi dare una definizione della vostra musica, del vostro modo di interpretare la musica, cosa mi diresti?
- Durante le nostre esecuzioni si fondono diversi generi musicali e ritengo che questo sia un nostro punto di forza. Tuttavia le nostre esibizioni non si limitano a pedanti riproposizioni di brani che hanno già raggiunto l’apice del successo. Tendiamo a tingere di Rock, Pop, Soul, Blues qualsiasi canzone che decidiamo di interpretare, in modo tale da lasciare la nostra impronta.
- E’ in programma anche la creazione di alcuni testi o per ora vi state limitando a realizzare delle cover?
- Per il momento i nostri sforzi sono convogliati essenzialmente nello studio e nell’approfondimento di canzoni edite e la nostra preoccupazione più che altro è quella di riproporle in versioni rivisitate ed inedite, cambiando un po’, quando possibile, gli arrangiamenti, però senza stravolgerle eccessivamente.
- La vostra esibizione in apertura in occasione della festa della creatività ha acceso il pubblico e molti ritengono che siate stati proprio voi i migliori nel corso della festa della creatività. Che effetto fa ricevere così tanti complimenti? Riuscirete a tenere la testa sulle spalle senza che questa notorietà vi destabilizzi?
- Sicuramente è un modo per fare sempre meglio. Ricevere complimenti ci fa capire che stiamo seguendo la strada giusta. La cosa per noi importante è rimanere sempre con i piedi per terra. Cogliamo dunque l’occasione per ringraziare nuovamente tutti coloro che ci hanno apprezzato, perché è anche il loro sostegno e la loro stima che ci dà forza.
- Ma la vostra esperienza non si limita al solo ambito scolastico, dove altro avete avuto possibilità di esibirvi?
- Oltre al liceo abbiamo avuto altre esperienze in diverse occasioni. Quella più importante è stata quando lo scorso 20 dicembre ci siamo esibiti davanti a 400 persone presso il “Teatro Royal” di Bari in occasione di una festa privata organizzata da un istituto bancario, un’esperienza molto importante per noi.
- Come vi preparate al meglio prima dell’esibizione? Cosa pensate per caricarvi psicologicamente? Avete riti scaramantici, portafortuna?
- Prima dell’esibizione cerchiamo semplicemente di rimanere tranquilli e concentrati. Non abbiamo né portafortuna, né riti scaramantici.
- Mai avuto paura di fare cattiva figura?
-Questo è un rischio che corrono tutti, ma cerchiamo sempre di dare il meglio di noi stessi.
- Qual è il vostro obiettivo, dove volete arrivare con la vostra musica, dove volete portarla?
- Il nostro obiettivo è quello di riuscire a trasmettere attraverso la nostra musica delle emozioni a tutti coloro che ci ascoltano.
- Qual è il vostro sogno?
-Il nostro sogno è quello di continuare a suonare, portando avanti questo progetto e cercando di farci conoscere da un pubblico sempre più vasto.
- Francesco, siamo in chiusura. Quando e dove avremo la possibilità di ascoltarvi?
- Per il momento è ancora tutto da definire, ma abbiamo in previsione delle serate estive. Vi ricordiamo che potete seguirci sulla nostra pagina facebook.
Avere l’entusiasmo e la freschezza degli esordienti, la serenità e la tranquillità dei veterani. Niente male per una band. Ricordate, loro sono gli Earl’s court.
Intervista e articolo a cura di Giovanni De Bartolo.
- Francesco, partiamo dal nome del gruppo.
- Il nome del gruppo è “Earl’s Court”. Il nome deriva da un quartiere e da una via di Londra in cui sono nati alcuni degli artisti che hanno fatto la storia della musica. Questo quartiere è anche sede di un famoso teatro londinese. Abbiamo scelto questo nome perché in questa via si sono esibiti artisti di cui noi eseguiamo alcuni brani e soprattutto perché ci sembrava un nome abbastanza originale.
- Come e quando si è formato il gruppo?
-Il gruppo si è formato due anni fa, in modo del tutto casuale. Ci eravamo incontrati tra i corridoi del liceo e ci scambiavamo opinioni in ambito musicale; soltanto in seguito abbiamo deciso di cominciare a provare, di cominciare a suonare insieme.
- Presentaci i componenti del gruppo.
- Inizialmente il gruppo era formato soltanto da tre componenti: io (Francesco Sorice, ndr), Luca Tedone, Gabriele D’Oria. In un secondo momento si è aggiunto il cantante Pierangelo Paparella che ha accettato con entusiasmo la nostra propost, nonostante avesse qualche anno in più rispetto a noi.
- La vostra musica affonda le radici in una tradizione ben consolidata, quella dei Queen, dei Pink Floyd, dei Deep Purple, dei Beatles, degli Eagles, ma allo stesso tempo non trascura la musica dei giorni nostri. Non dimentichiamo, infatti, come fra i pezzi che eseguite figurano “Rolling in the deep”, il brano che forse più di tutti ha portato al successo Adele,la cantante inglese rivelazione del 2011, ma vengono proposti anche brani inerenti ad artisti e band della tradizione italiana come Lucio Battisti, Zucchero, la P.F.M. ecc…ma che genere di musica suonano gli Earl’s court? Musica rock o musica commerciale? Quale delle due definizioni preferisci? Se tu dovessi dare una definizione della vostra musica, del vostro modo di interpretare la musica, cosa mi diresti?
- Durante le nostre esecuzioni si fondono diversi generi musicali e ritengo che questo sia un nostro punto di forza. Tuttavia le nostre esibizioni non si limitano a pedanti riproposizioni di brani che hanno già raggiunto l’apice del successo. Tendiamo a tingere di Rock, Pop, Soul, Blues qualsiasi canzone che decidiamo di interpretare, in modo tale da lasciare la nostra impronta.
- E’ in programma anche la creazione di alcuni testi o per ora vi state limitando a realizzare delle cover?
- Per il momento i nostri sforzi sono convogliati essenzialmente nello studio e nell’approfondimento di canzoni edite e la nostra preoccupazione più che altro è quella di riproporle in versioni rivisitate ed inedite, cambiando un po’, quando possibile, gli arrangiamenti, però senza stravolgerle eccessivamente.
- La vostra esibizione in apertura in occasione della festa della creatività ha acceso il pubblico e molti ritengono che siate stati proprio voi i migliori nel corso della festa della creatività. Che effetto fa ricevere così tanti complimenti? Riuscirete a tenere la testa sulle spalle senza che questa notorietà vi destabilizzi?
- Sicuramente è un modo per fare sempre meglio. Ricevere complimenti ci fa capire che stiamo seguendo la strada giusta. La cosa per noi importante è rimanere sempre con i piedi per terra. Cogliamo dunque l’occasione per ringraziare nuovamente tutti coloro che ci hanno apprezzato, perché è anche il loro sostegno e la loro stima che ci dà forza.
- Ma la vostra esperienza non si limita al solo ambito scolastico, dove altro avete avuto possibilità di esibirvi?
- Oltre al liceo abbiamo avuto altre esperienze in diverse occasioni. Quella più importante è stata quando lo scorso 20 dicembre ci siamo esibiti davanti a 400 persone presso il “Teatro Royal” di Bari in occasione di una festa privata organizzata da un istituto bancario, un’esperienza molto importante per noi.
- Come vi preparate al meglio prima dell’esibizione? Cosa pensate per caricarvi psicologicamente? Avete riti scaramantici, portafortuna?
- Prima dell’esibizione cerchiamo semplicemente di rimanere tranquilli e concentrati. Non abbiamo né portafortuna, né riti scaramantici.
- Mai avuto paura di fare cattiva figura?
-Questo è un rischio che corrono tutti, ma cerchiamo sempre di dare il meglio di noi stessi.
- Qual è il vostro obiettivo, dove volete arrivare con la vostra musica, dove volete portarla?
- Il nostro obiettivo è quello di riuscire a trasmettere attraverso la nostra musica delle emozioni a tutti coloro che ci ascoltano.
- Qual è il vostro sogno?
-Il nostro sogno è quello di continuare a suonare, portando avanti questo progetto e cercando di farci conoscere da un pubblico sempre più vasto.
- Francesco, siamo in chiusura. Quando e dove avremo la possibilità di ascoltarvi?
- Per il momento è ancora tutto da definire, ma abbiamo in previsione delle serate estive. Vi ricordiamo che potete seguirci sulla nostra pagina facebook.
Avere l’entusiasmo e la freschezza degli esordienti, la serenità e la tranquillità dei veterani. Niente male per una band. Ricordate, loro sono gli Earl’s court.
Intervista e articolo a cura di Giovanni De Bartolo.